Arethusa
Manuali medievali di chiromanzia
Manuali medievali di chiromanzia
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Tra gioco e superstizione, ciarlataneria ed esoterismo, sopravvive ai nostri giorni la chiromanzia, praticata nei salotti buoni e agli angoli delle strade, da signore borghesi e da decifratori nomadi e venali. Ma nel Medioevo, quando i primi trattati latini cominciarono a circolare per l´Europa, la chiromanzia era scienza "naturale", più stretta parente della medicina e della fisiognomica che della divinazione e dell´augurio. Era, almeno all´inizio, disciplina razionale e filosofica. Che si diffuse in Occidente per tortuosi percorsi, derivando nientemeno che dall´autorità di Aristotele, e cautamente procedendo sul sentiero stretto tra il lecito e l´illecito, tra la lettura di segni naturali e la previsione di eventi futuri.
Ne sopravvivono vari manuali, latini e volgari, che qui si pubblicano; portano il nome di Aristotele e del biblico re Salomone, di Giovanni da Siviglia e di Roderigo da Maiorca. Utili a tutti: al principe per sapere come scegliere il consigliere, all´ecclesiastico per sapere di prebende e vescovati, all´uomo per sapere se la donna è casta o meretrice, alla donna per sapere se l´uomo è pavido o audace, a tutti per sapere se avranno figli maschi o femmine, ricchezza o miseria, vita lunga o breve.
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