I Vangeli gnostici
I Vangeli gnostici
Nel dicembre del 1945, due contadini scoprirono, per caso, scavando nel cimitero di Nag Hammadi (alto Egitto), una giara che conteneva tredici codici.
Ai primi decifratori si rivelarono così cinquantatré testi gnostici, sino allora sconosciuti, in traduzione copta: fra questi, tre dei quattro Vangeli che vengono qui pubblicati per la prima volta in italiano, nella versione e con il commento di Luigi Moraldi.
La scoperta di Nag Hammadi ha avuto conseguenze sconvolgenti, che ancora si manifestano: non solo per quel che significava in sé il ritrovamento di alcuni fra i testi religiosi più alti che conosciamo, ma perché con essi affiorava una ricchissima testimonianza diretta della gnosi, che ha costretto a mutare molte delle idee acquisite.
Gli studi precedenti a Nag Hammadi si dovevano fondare, infatti, in larga parte sugli scritti dei grandi nemici cristiani della gnosi, quali Ireneo, Epifanio o Ippolito.
Ora, invece, tornava finalmente a parlarci, in parole spesso abbaglianti, la voce stessa degli gnostici.